May 2014
te la passi bene tu, bella la tua vita . . .
300514 Archiviato in:pensieri . . .
"te la passi proprio bene tu, bella la tua vita… sei un privilegiato, un fortunato. sei nato con la camicia”
è vero, sono un fortunato, un privilegiato, ma non perché a me vanno tutte bene le cose che faccio o perché mi viene tutto facile, anzi
tante porte sbattute in faccia, tanti dolori, tante delusioni che un giorno una persona mi ha detto “certo che tutto ciò che le è capitato avrebbe steso chiunque . . . ”
no, la mia vita non è di quelle semplici, regolari, che studi, trovi lavoro, ti metti con la compagna di banco e ci fai famiglia
una bella casetta, figli, il solito tran tran
no, no e no . . . non è andata così ed ora che ne sono consapevole me la godo ancora di più
“ho camminato per strade sai . . . ho fatto cose che non avrei dovuto . . . ho visto cose fantastiche . . . ho avuto donne bellissime . . . standing ovation…”
io sto attaccato alla vita, come un bimbo sta attaccato al capezzolo della mamma e gode a succhiare di quel liquido che lo nutre
io sono così: sto attaccato al capezzolo e godo a vivere intensamente delle cose che ogni giorno mamma vita mi regala
mi nutro, mi riempio la bocca, gusto il sapore, respiro l’odore, tocco con mano cosa vuol dire vivere
perché la vita è un attimo e perché la vita finisce in un attimo, in un respiro, l’ultimo
l’ho visto quell’ultimo respiro
cinquanta e passa anni vissuti fra architettura e politica, lavori in africa lontano dalla famiglia, una fortuna realizzata e poi spazzata via; e mille altri episodi, mille altre emozioni, sensazioni, gioie e dolori
un ultimo respiro, sotto ai miei occhi, un respiro più profondo degli altri
e tutto che finisce
assisto impotente allo spettacolo della vita che se ne va e realizzo che – breve o lunga che sia – la vita finisce con un respiro, che racchiude tutto il vissuto
rimango meravigliato di questa scoperta al punto che quel momento non è un momento triste, ma è un momento di gioia
perché in quel momento imparo a vivere con consapevolezza
con chiaro in mente che intendo arrivare a quell’ultimo respiro avendo vissuto . . . magari con rimorsi, di certo mai con rimpianti
e quell’ultimo respiro deve valere una vita piena
e se fosse che questa mia consapevolezza è frutto dell’emozione del momento ?
in fondo ho sempre vissuto amando la vita
il dubbio svanisce definitivamente quando mamma vita mi fa assistere ad un secondo ultimo respiro
che si porta dietro un amore vissuto in solitudine per quarant’anni, un amore mai dimenticato; purtroppo mai più rivisto . . .
un amore così grande e così profondo . . .
e via, l’ultimo respiro che racchiude una vita difficile, quella sì davvero, passata ad amare un figlio, a farsi il mazzo per tirare avanti la famiglia
allora è proprio così: tutto è racchiuso in quell’ultimo respiro
è stato così per quelli che ho visto, ed ho capito
la differenza è che ora mi attacco al capezzolo e sento il sapore del latte che bevo, lo assaggio, lo degusto
prima bevevo, ma ero un po’ superficiale
anche se di cose ne ho viste e fatte tante, ora continuo a vivere in modo pieno, ma consapevole
“ho camminato per strade sai . . . ho fatto cose che non avrei dovuto . . . ho visto cose fantastiche . . . ho avuto donne bellissime”
sì sono nato con la camicia, perché ho vissuto e poi ad un certo punto mi si sono aperti gli occhi, mi si è messo in moto il cervello
è come se avessi capito tutto! è come se la poppata fosse piena di nutrimento
e pensare che – anche se ho sempre amato la vita – una volta ho pensato di gettarla via, perché non riuscivo più a sopportare le conseguenze di ciò che avevo fatto
sai com’è . . .
non trovi una via d’uscita, ti sembra di essere il peggior uomo del mondo, il più schifoso, una vera e propria merda
in più qualcuno ti dice che meriti solo di morire per ciò che hai fatto
e allora stai fermo ore in una piazzola di sosta dell’a7, poco fuori una galleria, a pensare che la cosa più semplice da fare sarebbe quella di smettere di vivere
però la mano non ce la fa ad aprire lo sportello per uscire
e da lì inizia una nuova vita
le cose vanno come devono andare . . . le lascio andare!
ma tutto ciò che vedo – un tramonto, le onde del mare, la luna, un campo di girasoli, un falco che si fa trasportare dal vento – lo godo fermandomi a guardare, perché non voglio arrivare a quell’ultimo respiro dicendo a me stesso che non ho vissuto perché non ho avuto tempo di ammirare certi spettacoli
e tutto ciò che gusto, che tocco, che annuso, che ascolto cattura la mia attenzione, fosse anche solo per un istante
non voglio perdere neanche una goccia di quel latte che sgorga, giorno dopo giorno, dal capezzolo di mamma vita
ho visto centinaia di posti sparsi in giro per il mondo, ma ancora mi sorprendo a vederne di nuovi: non mi è passata la curiosità
ho fatto tutto ciò che mi è capitato di fare, ma ho ancora voglia di fare, di intraprendere, di costruire, di realizzare
ho amato e sono stato ricambiato, ma non ho mica intenzione di mettere il cuore nel frigo
ogni singolo momento, ogni istante, ogni attimo può regalarmi una gioia: ritrovare un amico, ascoltare una musica, cavalcare una moto, baciare una donna e mille e mille altre emozioni
ma la vita, il latte che esce, a volte può essere amaro ed andare di traverso
perché la vita è fatta così, non posso pensare che vada sempre tutto bene, che sia tutto così come vorrei io
e allora? quando non va come dovrebbe andare, che faccio?
ho imparato a vivere il dolore, a piangere, ma senza pensare perché mi è capitata questa cosa
non c’è bisogno di pensare tanto, esiste una sola risposta: è la vita, bellezza
queste sono le regole del gioco
impara a godere di ogni singola gioia ed impara a soffrire per ogni singolo dolore
so che non posso avere solo gioie e che mi aspettano anche dolori, alcuni già vissuti ed altri che arriveranno
mi preparo consapevolmente, perché la vita è una ruota che gira, è come essere su una giostra: bellissimo il vortice di emozioni, ma a volte ti fa girare la testa, qualche volta ti dà il vomito
questa è la vita
e siccome non voglio rimproverarmi niente, vivo la vita, succhio il latte, piango le lacrime
il tutto in modo consapevole, così che anche i dolori assumono un sapore dolce, perché mi hanno fatto crescere, maturare e – soprattutto – non sono stati capaci di spezzarmi
la mia vita è bella perché ho imparato a non vergognarmi di dire le cose
è bella perché amo senza chiedere niente in cambio
è bella perché godo per il calore di un raggio di sole come per quello di una notte d’amore
è bella perché anche se mi devo sempre fare il culo alla fine ne vengo fuori, e spesso bene
è bella perché sono sano e abbastanza intelligente da capire come vivere
è bella perché quando vedo una cosa che non mi convince o mi piace tanto mi chiedo… perché no?
è bella perché qualcuno ha pensato a me ed ha voluto che provassi tutte queste emozioni, sia positive che negative, facendomi un meraviglioso regalo
è bella perché la camicia con la quale sono nato era di seta, mentre ad altri è toccata di flanella pesante e qualcuno è nato addirittura nudo
è bella perché ho imparato a viverla come va bene a me, cercando di rispettare gli altri e di non far loro male, anche se a volte può comunque succedere
e mentre continuo a succhiare avidamente dalla tetta di mamma vita, mi rendo conto di essere davvero – nonostante ciò che di negativo e doloroso può essere successo – fortunato, di essere un privilegiato
al punto che se dovesse esistere un’altra vita dopo questa, o mi garantiscono che sarà ancora più bella o non se ne fa niente: tante grazie, ma mi fermo qui
perché la mia vita, questa vita, è fantastica e non vorrei ritrovarmi a viverne una peggiore . . .